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Si parla spesso dell’importanza di leggere le etichette, ma con uno stile di vita frenetico come quello moderno tante volte non è possibile farlo. Gli snack confezionati quindi diventano una valida alternativa a torte fatte in casa, ma non sempre è chiaro che cosa si stia realmente mangiando. Analizzando gli ingredienti, è noto che alla base ci sono gli stessi prodotti usati per preparare un dolce fatto in casa quindi farina, zucchero, uova, burro o margarina vegetale. A questi però vengono aggiunti altri prodotti come le proteine del latte, lo sciroppo di glucosio e il lattosio. La scelta è dovuta alla necessità di avere un prodotto finale sempre con le stesse caratteristiche e non variabile come invece succede con quelli artigianali.
Tuttavia è bene ricordare che tutte le sostanze aggiunte sono autorizzate e sicure, tutelando il consumatore e il produttore grazie ad una serie di specifiche normative europee. La lievitazione dell’impasto è affidato ad agenti chimici per minimizzare il tempo di produzione di ogni singola merendina. È possibile trovare ancora stabilimenti che si affidano alla lievitazione naturale.
La lavorazione industriale riduce al minimo l’intervento manuale dell’uomo, eliminando il rischio di eventuali contaminazioni. Le materie prime vengono conservate a temperatura e atmosfera controllate, poi prelevate e dosate per l’impasto in modo automatizzato. Grazie a sistemi meccanici sofisticati, qualunque anomalia viene segnalata a operatori specializzati, pronti a intervenire in caso di bisogno.
Le macchine impastano e modellano i prodotti, per poi essere infornati a condizioni ottimali di umidità, temperatura e termoventilazione. Le merendine, dopo la cottura, stazionano in camere sterili e climatizzate per essere raffreddate. Successivamente vengono tagliate in porzioni, farcite, eventualmente coperte e decorate. Ciascuna merendina viene automaticamente porzionata secondo una grammatura predisposta, in base alla quale sarà elaborata l’etichetta nutrizionale che comparirà sulla confezione.