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Quando ordiniamo un caffè al ginseng siamo sicuri di sapere davvero cosa stiamo bevendo? Ginseng è il nome con il quale è conosciuta la radice della pianta Panax. Si trova allo stato selvatico in Asia orientale ma anche in Nord America ed è, ovviamente, commestibile. Viene usato soprattutto per aromatizzare il caffè e ha moltissime proprietà, anche se deve essere consumato a piccole dosi (tra gli 0,5 e i 2 grammi al giorno) poiché è uno stimolante davvero potente, grazie ai 12 tipi di sostanze chimiche bioattive in esso contenute.
Tra le proprietà del ginseng spiccano quelle di resistenza alla stanchezza, di rafforzamento del sistema immunitario, di miglioramento delle capacità fisiche e mentali. Il ginseng è un afrodisiaco e agisce contro l’impotenza e l’invecchiamento. Ma agisce anche come anti-stress, alleviando la stanchezza e migliorando non solo il sonno ma anche l’appetito. Grazie alla presenza delle vitamine B e C, di magnesio, calcio, fosforo, ferro, polisaccaridi e principi attivi, veniva usata come medicinale in Cina e si reputa offrire benefici in caso di diabete di tipo 2. Le dosi eccessive possono produrre effetti collaterali quali nausea, diarrea, mal di testa, insonnia, orticaria, palpitazioni, addirittura dolore mammario fino a una vera e propria allergia. Perciò il ginseng è sconsigliato a chi soffre di ansia, insonnia, ipertensione, emorragie e a chi assume psicofarmaci o anticoagulanti. Come tutte le sostanze, è necessario non oltrepassare le dosi consigliate, ma un caffè al ginseng può fornire molte proprietà benefiche al nostro organismo.